Il museo

Il 24 giugno del 1947 un pilota civile, Kenneth Arnold, avvistò nei pressi del monte Rainier (USA) una formazione di nove oggetti volanti non identificati. La notizia ebbe grande risalto sulla stampa e rimbalzò in tutto il mondo. Fu coniato per la prima volta il termine Flying Saucers (Piatti Volanti), che si affermò anche in Italia dove, di lì a breve, si trasformò in Dischi Volanti.

Da allora (e secondo alcuni anche da molto prima) i cieli della Terra furono (e sono) solcati da numerosi altri UFO (Unidentified Flying Objects), come vennero in seguito definiti, mutuando un acronimo tratto dalla terminologia militare.

Migliaia di persone li hanno avvistati, fotografati e filmati in tutto il mondo. Centinaia di persone giurano di essere in contatto, sia fisico che telepatico, con i piloti di questi velivoli. Secondo alcuni questi Extraterrestri vengono in pace e portano messaggi di fratellanza. Secondo altri hanno intenzioni ostili, rapiscono esseri umani, tramano alle spalle dell’umanità e preparano un’invasione.

I Governi tacciono. La Scienza discredita, la Stampa ironizza. E gli UFO continuano ad essere avvistati, fotografati e filmati.

Ma voi non lasciatevi ingannare. Guardatevi intorno: l’invasione è già cominciata…

Gli oggetti qui esposti testimoniano la capillare penetrazione del concetto-UFO nei più svariati spazi dell’ambiente socio-culturale attuale. Si può affermare che non esista categoria merceologica che non abbia sfruttato l’immagine-UFO: ispirandosi alla forma, giocando sull’acronimo o veicolando messaggi della più svariata natura. Gli UFO, e gli Alieni, sono presenti, fin dagli anni ’50, nell’immaginario collettivo della nostra società e, come ha sostenuto Carl Sagan, sono diventati una Immagine Culturale Dominante sia nell’ambito della cultura popolare (Pop Culture) che in altri ambiti ad essa correlati. E come tale sono in grado di influenzare sia comportamenti che scelte di mercato.

Prodotti alimentari, giochi, giocattoli, gadget e souvenir, accessori per la telefonia, profumi e prodotti di bellezza, deodoranti per auto, accendini, lampade, accessori per la casa, oggetti di design, opere d’arte, accessori per la moda, indumenti,  oggetti di uso quotidiano, francobolli, monete, promozione di servizi, campagne pubblicitarie, accessori per fumatori, radio, sveglie, album musicali, salvadanai, cartoline e biglietti augurali, penne e articoli di cancelleria… in tutte queste categorie, merceologiche e non, gli UFO sono atterrati diventandone testimonial. E l’elenco potrebbe andare avanti quasi all’infinito.

Per non parlare della Stampa: giornali, quotidiani e riviste d’informazione hanno sempre “sbattuto l’UFO in prima pagina” privilegiandone spesso l’aspetto più sensazionalistico. Non solo le riviste del settore ma anche quelle che trattano i più svariati argomenti hanno raffigurato gli UFO sulle loro copertine offrendo ai propri lettori le più disparate suggestioni.

Ed anche in campo editoriale gli UFO sono apparsi sempre più spesso su saggi e libri di narrativa non specificatamente ufologica, testimoniando ancora una volta la diffusione dell’immagine-UFO in ampi strati del contesto socio-culturale.

E che dire dei fumetti, i principali veicoli della cultura popolare? Sin dagli anni ’50 storie e copertine hanno celebrato il tanto agognato contatto con esseri di altri mondi. Ben pochi sono i personaggi di fumetti che non abbiano interagito almeno una volta con i dischi volanti e i loro piloti, anticipando a volte temi e situazioni che puntualmente hanno trovato riscontro nei fatti della cosiddetta Ufologia reale.

Una parte rilevante nell’affermazione dei principali luoghi comuni legati all’Ufologia è stata giocata dal Cinema, soprattutto quello di fantascienza ma non solo, che ha reso familiari scenari ed anche terminologie che sono naturalmente transitate nel parlare comune.

Comunque la si voglia vedere nessuno può negare che l’invasione c’è e c’è già stata: gli UFO ci sono e ci accompagnano, da molto tempo, nel nostro quotidiano.  

E se da un lato è ammissibile ritenere che, vista la persistenza e complessità del fenomeno, non tutto possa essere attribuito a errate interpretazioni, suggestioni e/o mistificazioni, dall’altro è innegabile ammettere che il fenomeno-UFO, negli ultimi sessant’anni, si sia modificato e sia mutato. Sembra quasi che si sia adeguato allo sviluppo tecnologico, culturale e sociale del mondo attuale. E’ quindi suggestivo ritenere che non sia in realtà qualcosa di “esterno” ma sia il prodotto di una serie di fattori intrinseci, variegati e complessi, legati all’ambiente socio-culturale.

Carl Gustav Jung, nel 1958, dedicò al “mistero” degli UFO un saggio di successo. Il libro si intitolava: Su cose che si vedono nel cielo. Il sottotitolo recitava: Un Mito Moderno. Nel 1985 uno storico tradizionalista, William McNeill stupì il mondo accademico affermando che la Storia e il Mito, considerati per tradizione diametralmente opposti, siano in realtà imprescindibili l’una dall’altro. Coniò il termine di Mitostoria. Affermò che la storia genera il mito, ed il mito agisce nella storia influenzando i comportamenti

umani: e tutte le storie, in quanto “teoria del comportamento umano”, influenzano l’agire degli esseri umani e possono addirittura trasformarsi in “profezie” autorelizzantesi.  La Storia comprende non solo la Decostruzione ma anche la Costruzione del Mito.

Il Mistero degli UFO si fa sempre più affascinante.

La ricerca continua.