UFO TRA LE NOTE
Un altro ambito in cui l’iconografia ufologica è stata ampiamente utilizzata è quello che riguarda il campo discografico-musicale. Il materiale raccolto è praticamente sterminato: di “pillole” ne occorrerebbero svariate confezioni… in questa ci limiteremo ad illustrarne alcuni aspetti.
Al primo apparire dei dischi volanti fu quasi naturale affiancarli ai dischi in vinile

immagine utilizzata anche in un foglietto filatelico del Portogallo che celebra il centenario del disco in vinile: un grammofono “saluta” una formazione di “dischi” volanti

Così anche in alcune vignette tratte dal Corriere dei Piccoli del 27 agosto 1950

E non poteva mancare un negozio “a tema”


Lo stesso accostamento è stato utilizzato nel logo di una fiera commerciale

Negli anni ’50 ci fu addirittura un duo che si ispirò nel nome ai piatti volanti

mentre i Marziani, i piloti dei dischi, ispirarono canzoni e gruppi musicali



Nel 1955 i dischi volanti “atterrarono” in concorso al Festival di Sanremo

mentre altri spartiti musicali, in Italia e all’estero, utilizzarono la stessa iconografia


Gli UFO hanno poi ispirato un musical, la favola musicale italogalattica di Renato Rascel

E sono stati scelti come nome anche da rock band


Sono poi apparsi sulle copertine di dischi dei più svariati generi come illustrano gli esempi che seguono










Ed anche su due libri: uno dedicato alla storia di una band e l’altro, molto particolare, che “dimostra” la provenienza aliena dell’ Hip Hop


Come ultime curiosità. Due must dell’ufologia che compaiono su copertine di 45 giri: il disco volante di Adamski e le Luci di Lubbock


Mentre in Giappone una canzone che si intitolava UFO riscosse talmente successo tanto da essere ricordata in un foglietto filatelico


Per chi volesse saperne di più, tanto vasto è l’argomento, si segnalano due libri-catalogo, uno francese e l’altro italiano

